Impatto ambientale

Bisogna anche considerare un secondo aspetto dell’ impronta ecologica e cioè fare una analisi che paragoni il nostro impatto sui sistemi biologici del pianeta.

L’impronta ecologica misura il consumo umano delle risorse naturali rispetto alla capacità della terra di rigenerarle.

La componente di carbonio dell’ impronta ecologica ha quindi un approccio un po’ diverso perchè traduce la quantità di CO2 in quantità di terreno produttivo e di mare necessaria per sequestrare le emissioni di anidride carbonica.

Il calcolo è complesso però possiamo semplificarlo con questa domanda:

Quale è il nostro impatto e quante risorse vengono sottratte al Pianeta in riferimento al nostro stile di vita ?

Per impatto ambientale si intende l’insieme degli effetti causati da comportamenti sull’ambiente; è una semplificazione molto diffusa dell’impronta ecologica espressa in numeri di pianeti che avremmo bisogno, per soddisfare il nostro stile di vita attuale.

Il Living Planet Report in collaborazione con Global Footprint Network in data 14 ottobre 2010 ha pubblicato in diretta mondiale Webcast una relazione molto preoccupante sullo stato di salute del Pianeta.

Ecco gli aspetti più importanti:

  • BIODIVERSITA

Nell’anno internazionale della biodiversità, il quadro è molto preoccupante. L’obiettivo della Convenzione sulla Biodiversità, proteggere il 10% di ogni regione ecologica, è stato raggiunto solamente nel 55% delle ecoregioni terrestri. Dal 1966 la pressione umana è raddoppiata, mentre lo stato di salute delle specie globali è diminuito del 30 %.

  • IMPRONTA ECOLOGICA (carbon footprint) MONDIALE

Per vivere entro limiti accettabili della capacità del Pianeta senza compromettere le generazioni future, bisognerebbe che ogni abitante della terra si accontentasse di 1,8 ettari per ottenere le risorse di cui ha bisogno e per smaltire i rifiuti. Purtroppo non è così.

Se tutti adottassero lo stile di vita di Stati Uniti, Belgio, Danimarca ce ne vorrebbero 4,5 di ettari, per Canada e Australia 4, per gli Emirati Arabi 6.

E per noi italiani ?

A ciascun italiano servono 5 ettari globali per soddisfare il suo stile di vita che equivale a 2,8 pianeti. Nella classifica mondiale siamo posizionati al 29°posto.

La media attuale per ogni individuo al mondo è di circa 4,5 ettari di terreno biologicamente produttivo del Pianeta.

  • ECONOMIA

Sovrappopolazione, sprechi, saccheggio sempre crescente delle materie prime e delle fonti energetiche hanno portato ad una instabilità dei costi e ad un disastro dal punto di vista ambientale; la depurazione dell’acqua, la fertilità del suolo, la stabilità del clima sono servizi gratuiti che la natura ha sempre offerto ma che ora la crescita umana sta distruggendo.

Solo i paesi che riusciranno a garantire le migliori qualità di vita con la minore pressione sulla natura non solo aiuteranno gli interessi globali, ma saranno leader in un mondo dalle risorse sempre più compromesse.

Servono azioni concrete per superare sia la crisi ambientale che quella economica.

Come si nota dal rapporto il nostro Pianeta è gravemente ammalato, stiamo assistendo ad un 30% di riduzione dello stato di salute delle specie animali globali con picchi fino al 60% nelle zone tropicali; la nostra impronta ecologica è 11 volte superiore a quella del 1960 e rispetto al Pianeta è in continuo aumento.

Allo stato attuale – 2010 – stiamo utilizzando risorse come se avessimo a disposizione 1,5 Pianeti. Vuol dire che la Terra ha bisogno di 1 anno e 4 mesi per metabolizzare e rigenerare tutto quello che viene usato in 1 anno. Nel 2050 ci vorranno 2 Pianeti. Un po’ esagerato, abbiamo solo 1 Pianeta a disposizione.

Il consumo delle risorse naturali si esaurisce ogni anno prima del suo termine; il Global footprint network calcola ogni anno il momento in cui l’umanità supera il limite di capacità del Pianeta chiedendo in continuazione energia sempre a credito.

Il 21 agosto 2010 si è verificato l’ EART OVERSHOOT DAY cioè l’indice che misura il nostro debito verso la terra; è stato il giorno in cui il nostro impatto sul Pianeta ha superato la sua capacità di continuare a fornirci le sue risorse.

Il mondo è andato a debito ecologico nei confronti del Pianeta.

Vuol dire che da questa data fino alla fine dell’anno, l’umanità consumerà più risorse naturali e produrrà più rifiuti di quanto i settori cardine come la pesca, le foreste, le terre coltivate del mondo possono assorbire e sostituire.

In questo modo i settori di supporto alla nostra vita dai quali dipendiamo, si assottiglieranno sempre più. Le aziende agricole diventeranno meno produttive, i mari sempre meno pescosi, le popolazioni in aumento saranno sempre più in difficoltà.

Di fronte ad eventi meteorologici sempre più estremi, vedi scenari apocalittici dell’11 marzo 2011 in Giappone, tutto diventerà meno resistente e più complicato se non sarà ridimensionato l’orgoglio dell’uomo che con la sua tecnica vuole soggiogare la natura.

CHE COSA POSSIAMO FARE COME CITTADINI DEL MONDO ?

CHE COSA POSSIAMO FARE NOI STUDENTI ?

-  MISURARE  -  CONFRONTARE  -  CAMBIARE  -